In breve alcuni casi clinici interessanti e funzionali alla comprensione della diagnostica ecografica.

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casi clinici

CASO 2 - cisti complessa con deboli segnali vascolari interni, a tipo Bosniak III.

sistema venoso linfatico degli arti inferiori

Donna di 62 anni, BMI 26, con lieve edema non improntabile a tipo stasi linfatica degli arti inferiori, bilaterale e simmetrico ed episodi di tromboflebiti recidivanti, almeno 4 negli ultimi tre mesi pregressa epatite C trattata farmacologicamente, al giorno della visita indici anticorpali negativi. Esami di laboratorio nella norma. Recente ecografia addome completo (eseguita in altra sede) negativa. Il medico curante la invia alla mia attenzione per studio di eventuali linfodenopatie inguino-crurali responsabili di compressione con conseguente stasi cronica del sistema venoso linfatico degli arti inferiori. Lo studio dello scavo pelvico eseguito sia con sonda lineare che con sonda Convex non individua linfoadenopatie evolutive ne’ masse solide responsabili di compressioni patologiche sui confluenti linfatici ai vasi iliaci e crurali. A livello del mesorene destro, emilato posteriore, si individua focalita’ sostanzialmente iso- ipoecogena, rotondeggiante, di circa 20 mm, in posizione ilare subito craniale al peduncolo vascolare, individuabile durante le manovre dinamiche respiratorie. La profondita’ delle lesione, unita all’indice di grasso corporeo della paziente, non me ne permette un adeguato studio vascolare, anche con power Doppler; il Doppler micro vascolare risulta completamente muto, anche alla periferia della lesione.

In accordo con il medico curante viene eseguita TC con mezzo di contrasto che conferma la presenza di formazione cistica complessa con deboli segnali vascolari interni, a tipo Bosniak III.Viene quin di inviata dall’urologo che decide di metterla in osservazione ecografica semestrale. Il controllo ecografico successivo a sei mesi non evidenzia in B-mode nessuna lesione; anche confrontandosi in maniera parametrica con la TC non si riesce a vedere in maniera sufficientemente nitida la formazione. Si procede quindi all’esame CEUS, che mostra scarsissima acquisizione intralesionale di contrasto e dei contorni della formazione. In accordo con l’urologo la paziente eseguira’ tra sei mesi una RM di controllo

 

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